Il polpo con le patate.
Un mollusco ed un tubero si incontrano. Uno vive sott'acqua, l’altro
sottoterra. Se non fosse per l’uomo, mai verrebbero a contatto. Sfortunatamente, l’incontro è del tutto inconsapevole e i due si ritrovano a
condividere il destino di essere cibo per la vita, continuando ad ignorare la
reciproca esistenza. Un po’ come succede a noi uomini, quando facciamo il percorso contrario.
Sottoterra ci finiamo da morti e grazie all'incontro con vermi e batteri, veniamo di nuovo immessi nel ciclo della vita.
Anche da vivi, quando
dormiamo, succede di diventare cibo. Angeli o demoni sono ghiotti di noi. Se
non fosse per loro, mai incontreremmo i sogni e gli incubi che si muovono nelle gambe, nei cuori e nelle teste di chi li ha sognati. E così anche sogni, incubi
e uomini condividono lo stesso destino.
È buffo! C’è sempre
qualcuno o qualcosa che si nutre di qualcun’altro. Il polpo non lo sa, ma
cammina in superficie nei passi di chi se n'è nutrito. Come l’uomo non
lo sa, ma è un piatto succulento e vive in altri regni. Dove per fare sogni
meravigliosi serve un’anima che faccia un po’ di luce, affinché altra Luce la
riconosca e scenda su di essa a banchettare.
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