venerdì 29 gennaio 2016

Fisica Poetica.

Sei Bello. L’hai notato? Presto! Tutto accelera, anche se è fermo. Staziona alla velocità della luce. Lontano, lontanissimo dal punto di partenza. O sempre nello stesso punto, ma in luoghi diversi? Mosso da lì? Quanto spazio fa? Universi. Salti, passaggi, ripide, appena un attimo fa, uno scenario prima. Sembra un’altra vita o è la stessa? Ogni tanto preso e inchiodato ad un incrocio. Corso Troppo, angolo Corso Male.  Muori. Buio. Non ricordi più niente. Risorgi. Luce. Bruco, farfalla, bruco, farfalla. Quanto dura? Dove dura? Il tempo di un orgasmo. Corto circuito nel prendere sonno. Chi si risveglia al mattino? A che ora di quale letto? Dove sono stato la notte? Dolore che provo, è il corpo o la mente a soffrire? Perché fa male un arto amputato che non c’è più? Perché se mi addormento profondamente vicino ad un fuoco, non mi sveglio se dei carboni ardenti mi raggiungono? Eppure, il mal di stomaco si sente, come il calore delle lacrime che rigano il viso. È acqua. Da sopra, da sotto, prima e dopo. Poi? Di nuovo: preso, inchiodato ed asciugato al Sole. Il grande Beato. O beota? Cancella tutto, solo luce, un soffio, un respiro e ci si alza. Che ore sono? Dov’è il mio letto? E' il giudizio universale? Mi sono preso del tempo, per fare spazio? Per cosa? Ciak! Azione. Farfalla.