martedì 26 febbraio 2013

Digestioni parallele


Il polpo con le patate. Un mollusco ed un tubero si incontrano. Uno vive sott'acqua, l’altro sottoterra. Se non fosse per l’uomo, mai verrebbero a contatto. Sfortunatamente, l’incontro è del tutto inconsapevole e i due si ritrovano a condividere il destino di essere cibo per la vita, continuando ad ignorare la reciproca esistenza. Un po’ come succede a noi uomini, quando facciamo il percorso contrario. Sottoterra ci finiamo da morti e grazie all'incontro con vermi e batteri, veniamo di nuovo immessi nel ciclo della vita.
Anche da vivi, quando dormiamo, succede di diventare cibo. Angeli o demoni sono ghiotti di noi. Se non fosse per loro, mai incontreremmo i sogni e gli incubi che si muovono nelle gambe, nei cuori e nelle teste di chi li ha sognati. E così anche sogni,  incubi e uomini condividono lo stesso destino.
È buffo! C’è sempre qualcuno o qualcosa che si nutre di qualcun’altro. Il polpo non lo sa, ma cammina in superficie nei passi di chi se n'è nutrito. Come l’uomo non lo sa, ma è un piatto succulento e vive in altri regni. Dove per fare sogni meravigliosi serve un’anima che faccia un po’ di luce, affinché altra Luce la riconosca e scenda su di essa a banchettare.