venerdì 11 maggio 2012

Rivelazioni



Lo zippo è un accendino con la cerniera.
Un sapone è un insopportabile saccente.
Un tappeto è un giardino di tappe.
La credenza è un mobile con il pregiudizio.
Un divano è un sedere molto famoso.
Il pappagallo si nutre di pollo.
Il materasso è un fuoriclasse della Basilicata.
Un braccialetto è un giornale scritto sulle braccia.
Un braccialetto è un sacco a pelo con le maniche.
Un mazzo di chiavi non appassisce.
Un estintore è un liquidatore di dinastie.
La maniglia è un gusto che fa presa.
I polpastrelli sono dei biscotti coi tentacoli.
Lo zucchero a velo si sposa in chiesa.
Un reporter è un cane free lance.
Un premio è una cosa che era già mia.
La biografia è scrivere il proprio nome facendo la pipì su un muro.
La birra di rose è solo alla spina.
I polpacci sono dei deprecabili polipi.
“Ma li polpacci tua!” è un insulto da lavare con l’inchiostro.
Un distratto è un topo sbadato.
Un portapenne è un guardaroba per uccelli.
L’enciclopedia è la malattia infettiva dei ciclopi, che colpisce l’unico occhio quando legge troppo.
Una mensola è un pezzo di legno che muore di solitudine.
Youtube è la chat dei piccioni.
Il fuoco è il pianto del “caro estinto” dell’oca.
L’angolo retto ha la sua morale, nonostante la posizione.
Un campo di grano spara un sacco di balle.
I girasoli sono avvitatori di stelle.
I girasoli quando non avvitano sono dei vagabondi erranti.
L’oleodotto è un olio molto istruito.
Un macigno è un cigno palestrato.
Un gilette è un rasoio senza maniche.
Un mozzicone di sigaretta ben assestato lascia il segno dei denti.
La corrente elettrica a volte fa venire il mal di gola ai tralicci.
Il palco è un rapace di spettatori.
Il cacciavite è lo spauracchio della grappa.
Allucinare è l’arte di cucinare coi piedi.
La corona è una cantante gospel molto robusta.
Al mulino che si arrabbia girano le pale.
Un muro di gomma cancella migliaia di matite.

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